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๐Ÿ›‘ACCOLTA LA DOMANDA DEL DATORE DI LAVORO CONTRO IL FINTO LAVORATORE SUBORDINATO/INFONDATEZZA DELLA DOMANDA PER ASSENZA DI PROVA / FALSA TESTIMONIANZA ATTI ALLA PROCURA DELLA REPUBBLICAโ—

๐Ÿ›‘ACCOLTA LA DOMANDA DEL DATORE DI LAVORO CONTRO IL FINTO LAVORATORE SUBORDINATO/INFONDATEZZA DELLA DOMANDA PER ASSENZA DI PROVA / FALSA TESTIMONIANZA ATTI ALLA PROCURA DELLA REPUBBLICAโ—
โžกTribunale di Napoli 07.07.2022
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๐—œ๐—ป๐—ฑ๐—ฎ๐—ด๐—ฎ๐˜๐—ผ ๐—ถ๐—น ๐˜๐—ฒ๐˜€๐˜๐—ฒ ๐—ฑ๐—ถ ๐—ฝ๐—ฎ๐—ฟ๐˜๐—ฒ ๐—ฟ๐—ถ๐—ฐ๐—ผ๐—ฟ๐—ฟ๐—ฒ๐—ป๐˜๐—ฒ per le evidenti false dichiarazioni rese in udienza, con lโ€™invio degli atti alla Procura della Repubblica di competenza.

DATORE DI LAVORO VITTIMA DEL PROPRIO DIPENDENTE

Datore di lavoro vittima del proprio dipendente: come ottenere giustizia?

Tante volte si sente dire che il lavoratore, nei giudizi di lavoro, finisce con lโ€™avere sempre ragione.

Eโ€™ pur vero, infatti, che nel nostro ordinamento giuridico รจ riconosciuto il principio del c.d. favor lavoratoris, per cui il sistema tende ad accordare maggiori garanzie verso la parte lavoratrice.

Tuttavia, puรฒ capitare che il datore di lavoro diventi vittima del proprio dipendente. Continua a leggere l’articolo per saperne di piรน.

QUANDO IL DATORE DI LAVORO DIVENTA VITTIMA DEL PROPRIO DIPENDENTE?

Una delle ipotesi piรน frequenti รจ quella avente ad oggetto l’assistenza per gli anziani.

In quei casi, si assiste ad un vero e proprio ribaltamento dei ruoli, per cui la persona che svolge lโ€™attivitร  di badante si ritrova ad essere in una posizione di maggior vantaggio rispetto al datore di lavoro.

Il โ€œfavor lavoratoris,โ€ dunque, non deve trarre in inganno: il lavoratore non ha in automatico sempre ragione.

PERCHร‰ A VOLTE IL LAVORATORE NON HA RAGIONE

A volte mal consigliati alcuni lavoratori potrebbero essere fuorviati e quindi indotti a fare causa al proprio ex datore di lavoro rivendicando voci e differenze retributive in realtร  inesistenti.

Il datore ingiustamente attaccato, quindi, diventa vera e propria vittima del proprio (ex) lavoratore.

Ciรฒ puรฒ avvenire per tante ragioni, ma รจ bene stare attenti: sebbene il giudizio incardinato dinanzi al giudice del lavoro sia molto piรน economico di un normale giudizio civile nella sua fase introduttiva; puรฒ tuttavia divenire altrettanto dispendioso in caso di soccombenza: se risulta che il lavoratore abbia torto, infatti, questโ€™ultimo dovrร  comunque pagare le spese legali!

Bisogna quindi prestare attenzione e intentare giudizi soltanto quando effettivamente vi sono state violazioni delle norme in tema di lavoro che hanno danneggiato le (legittime) aspettative del lavoratore.

Nel fare ciรฒ, non bisogna sottovalutare le condotte tenute in costanza del rapporto di lavoro.

Puรฒ capitare, infatti, che alcuni comportamenti posti in essere dal lavoratore siano a loro volta suscettibili di essere valutati dal giudice e, addirittura, divenire la base per pretese da parte del datore di lavoro.

IL CASO DEL DATORE DI LAVORO VITTIMA DEL PROPRIO DIPENDENTE

Un caso del tutto analogo a quello appena descritto รจ stato portato all’attenzione, recentemente, del Tribunale di Napoli Nord.

Una lavoratrice che esercitava la professione di badante citava in giudizio unโ€™anziana signora alle cui dipendenze sosteneva di aver lavorato per molti anni.

Riteneva, la lavoratrice, di essere stata pagata in maniera nettamente inferiore a quanto dovuto e di aver osservato orari di lavoro particolarmente severi. Chiedeva, dunque, circa 60mila euro di risarcimento.

Gli eredi dellโ€™anziana signora โ€œdatriceโ€, nel frattempo deceduta, si difendevano in giudizio evidenziando

  1. gli orari e le modalitร  di lavoro descritte dalla lavoratrice fossero state esagerate;
  2. come la stessa lavoratrice avesse lasciato il lavoro senza dare alcun preavviso, abbandonando lโ€™anziana signora a sรฉ stessa e senza un appoggio.

Chiedevano a loro volta, quindi, il pagamento dellโ€™indennitร  di mancato preavviso.

LA DECISIONE

Il giudice del lavoro ha appurato che in concreto la lavoratrice non era stata in grado di provare le modalitร  e gli orari di lavoro, respingeva cosรฌ la domanda e contestualmente accoglieva quella degli eredi dellโ€™anziana signora

La lavoratrice veniva, pertanto, condannata al versamento della somma dovuta a titolo di indennitร  di mancato preavviso, oltre alle spese legali!

Nel caso in esame sono emerse una serie di circostanze che hanno indotto il giudice a ritenere del tutto esagerate โ€“ e comunque non provate โ€“ le richieste della lavoratrice.

Il datore di lavoro vittima del proprio dipendente, aveva quindi ottenuto giustizia!

Clicca qui per leggere la sentenza di condanna del lavoratore e conoscere i dettagli della vicenda.

Pertanto, prima di intraprendere un giudizio di questo tipo, รจ importante valutare tutte le circostanze in maniera attenta e scrupolosa, senza farsi condizionare troppo da rivalse o ripicche personali.

Cosa fare quando il datore di lavoro รจ incapiente?

Cosa fare quando il datore di lavoro รจ incapiente?

Spesso il lavoratore รจ costretto a far causa al proprio datore di lavoro, e ciรฒ succede per i piรน disparati motivi.

Purtroppo puรฒ capitare che il lavoratore, pur ottenendo una sentenza favorevole, non sia in grado di far valere i propri diritti, poichรฉ il datore di lavoro รจ incapiente.

Fortunatamente, grazie al fondo di garanzia dell’INPS, il lavoratore รจ (parzialmente) tutelato. Leggi articolo per capire cosa fare quando il datore di lavoro รจ incapiente.

IL CASO

Facciamo l’esempio di un lavoratore, senza regolare contratto, che abbia prestato per svariati anni la sua attivitร  lavorativa presso un esercizio commerciale.

Il lavoratore, pur avendo sempre espletato alla perfezione il proprio incarico e pur essendo sempre stato pagato in modo inadeguato, viene dโ€™improvviso licenziato, senza la corresponsione di alcuna somma a titolo di trattamento di fine rapporto.

Ecco allora che il lavoratore decide di far causa al datore di lavoro, chiedendo al giudice tutte le differenze retributive, le ferie non godute, il T.F.R.

Il giudice accoglie la domanda, risarcendo il lavoratore di alcune migliaia di euro, e questi โ€“ forte della sentenza ottenuta โ€“ intraprenda la fase esecutiva.

Ed รจ proprio a questo punto che si palesa lโ€™amara sorpresa: lโ€™esercizio commerciale ha chiuso i battenti, il datore di lavoro non รจ titolare di alcun bene immobile, i ripetuti tentativi di pignoramento vanno a vuoto.

Cosa puรฒ fare, il lavoratore, innanzi uno scenario simile?

IL FONDO DI GARANZIA INPS

Fortunatamente, dinanzi ad un simile quadro, il lavoratore potrร  quantomeno recuperare quanto spettante a titolo di trattamento di fine rapporto , la liquidazione, nonchรฉ le ultime tre mensilitร , e ciรฒ accedendo al Fondo di Garanzia istituito dall’INPS.

In sintesi, la legge prevede che in talune circostanze, lโ€™INPS possa intervenire erogando il trattamento di fine rapporto dovuto a tutti quei lavoratori che non possano soddisfarsi sui rispettivi datori di lavoro, perchรฉ incapienti.

COME INTERVIENE IL FONDO DI GARANZIA?

Ci sono molteplici modalitร  con cui il Fondo dellโ€™INPS interviene.

In linea generale, e semplificando estremamente la tematica, non sono soggetti al fallimento tutti gli imprenditori che presentino congiuntamente le seguenti condizioni:

  • aver avuto, nei tre esercizi precedenti la data di deposito dellโ€™istanza di fallimento, un attivo patrimoniale annuo non superiore a 300mila euro;
  • aver realizzato, nei tre esercizi precedenti la data di deposito dellโ€™istanza di fallimento, ricavi lordi complessivamente non superiori a 200mila euro;
  • avere un ammontare di debiti non superiore a 500mila euro.

Tale distinzione, relativamente alla natura giuridica del datore di lavoro, ha importanza per quel che concerne le modalitร  mediante cui il lavoratore puรฒ accedere al Fondo di Garanzia; a seconda, infatti, della possibilitร  per il datore di lavoro di essere sottoposto alle procedure concorsuali, cambieranno i presupposti mediante cui il lavoratore potrร  accedere al Fondo.

DATORE DI LAVORO CON ACCESSO A FALLIMENTO

In linea generale, comunque, nel caso in cui il datore abbia accesso al fallimento, il lavoratore potrร  chiedere lโ€™intervento del Fondo al verificarsi delle seguenti condizioni:

  1. cessazione del rapporto di lavoro subordinato;
  2. accertamento dello stato dโ€™insolvenza e apertura di una procedura concorsuale di fallimento, concordato preventivo, liquidazione coatta amministrativa o di amministrazione straordinaria;
  3. accertamento dellโ€™esistenza del credito a titolo di Tfr e/o delle ultime tre mensilitร .

DATORE DI LAVORO NON SOGGETTO A FALLIMENTO

Diversamente, in caso di datore di lavoro non soggetto alle procedure suddette, i presupposti saranno i seguenti:

  1. cessazione del rapporto di lavoro subordinato;
  2. inapplicabilitร  al datore di lavoro delle procedure concorsuali;
  3. esistenza del credito per Tfr rimasto insoluto;
  4. insufficienza delle garanzie patrimoniali del datore di lavoro a seguito di esecuzione forzata.

L’ACCERTAMENTO DEL CREDITO DEL LAVORATORE

Infine, per poter richiedere lโ€™intervento del Fondo di Garanzia, sarร  necessario un accertamento del credito del lavoratore, che potrร  avvenire esclusivamente con:

  • una sentenza di un giudice;
  • decreto ingiuntivo;
  • decreto di esecutivitร  del verbale di conciliazione;
  • diffida accertativa con il valore di accertamento tecnico con efficacia di titolo esecutivo.

La procedura puรฒ essere attivata personalmente dal lavoratore, ma รจ consigliabile che venga avviata con lโ€™assistenza di un avvocato, il quale potrร  piรน agevolmente raccogliere la (copiosa) documentazione necessaria da presentare all’INPS al fine di ottenere lโ€™accesso al Fondo.